martedì 11 marzo 2014

La moda nel tempo della donna

Storicamente la moda, o il costume, nasce come una necessità umana di coprire il proprio corpo con pelli e stoffe di diverso tipo. Con il passare dei secoli assunse precise funzioni sociali in grado di distinguere le diverse classi.
Per questo nacque una nuova professione che impiegava per lo più donne che servivano i palazzi delle signorie, stiamo parlando della sartoria. Si creavano abiti su misura esclusivamente per gli appartenenti ai ceti abbienti ma dopo la rivoluzione francese vennero abolite le leggi restrittive sull'uso di determinati abiti, ognuno poteva vestirsi come preferiva e quindi le sarte divennero più libere di esprimere la propria creatività.
Dal XIX secolo nascono i primi stilisti, la sartoria pian piano affina le sue tecniche creando nuovi modelli e stili di abiti specialmente per la donna quali il tailleur confezionato per la prima volta dallo stilista Jhon Redfern per la principessa del Galles.


La realizzazione di abiti e l'utilizzo di stoffe pregiate avevano, naturalmente, un costo elevato ma con la rivoluzione industriale nata in Inghilterra e la creazione di nuove macchine per la produzione fecero in modo che la moda potesse espandersi anche alle donne del popolo. 
Ciò che rese possibile la diffusione e la scoperta di nuovi tessuti fu la possibilità di viaggiare in terre lontane, basti pensare che l'esplorazione dell'Oriente sui percorsi della Via della seta, servì a far conoscere motivi diversi che fino ad all'ora era inusuale vedere come draghi, pappagalli, grifoni.


Abbiamo visto un piccolo cenno su quella che è stata la nascita della moda e i suoi passi verso una grande storia.
Ma posiamo lo sguardo al secolo scorso. Il costume femminile esce completamente dagli schemi dei secoli precedenti, le ragioni si collocano su alcuni punti fondamentali della storia della donna: la lotta delle suffragette per ottenere il diritto di voto e l'entrata nel lavoro dovuta alla partenza in guerra degli uomini.

Con il 1910 si afferma un nuovo modello di abito che rompe con la moda precedente. Si smette di considerare il punto vita come elemento focale della linea femminile e i nuovi abiti sono disegnati su un modello dritto, slanciato e con la vita alta. Anche la biancheria si adegua a questa nuova forma, cercando di nascondere le curve generose.



cappelli dalle tese larghe e dalle decorazioni più vaste, fanno da contrasto alla linea dritta degli abiti mentre le scarpe diffuse sono chiamate tango e hanno nastri in raso che avvolgono la caviglia. 

La Grande Guerra sconvolse drasticamente il modo di vestire femminile. Si crearono abiti comodi, le gonne si indossano larghe e più corte, inoltre molti abiti si rifanno alle divise militari prendendone in prestito forme e colori.



Alla fine della guerra alcune case di moda cercarono di riproporre i vecchi modelli ricchi ed elaborati ma fu chiaro che le donne non erano più disposte a indossare gli abiti di inizio secolo e quello che cercavano era la comodità.
Il decennio che va dal 1920 al '30 porta le prime calze trasparenti e l'amore per i cosmetici, lanciando la moda delle labbra rosso fuoco e del mascara. 
Possiamo dire infine che i primi decenni del '900 hanno visto una donna come un'eterna adolescente con seno e vita inesistenti e fianchi stretti. Infatti i primi reggiseni avevano lo scopo di schiacciare il petto anziché valorizzarlo.


Gli anni '40 sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale, anni in cui ci furono delle restrizioni sui tessuti che in prevalenza servivano ad equipaggiare gli eserciti.
Di conseguenza le donne dovettero adeguarsi ai pochi materiali a disposizione e riadattare e riusare vecchi abiti, maglioni e pantaloni. In America le signore non avendo il nylon per le calze, si facevano dipingere una riga nera dietro le gambe per simulare la cucitura.
La donna preferiva gli abiti classici e semplici come i tailleur, le camicette e i vestiti chiusi in vita ma anche i pantaloni erano un indumento fondamentale nei guardaroba delle signore, divenuti quasi simbolo di indipendenza.




La Seconda Guerra Mondiale lasciò grande spazio agli Stati Uniti. In Europa si avvertì il fascino di vita americano che portò con il cinema e la televisione un nuovo modo di vestire, parlare e cantare.
Cominciò da questo momento un fenomeno importante : la moda fu imposta dalla gente di strada e non solo dai grandi sarti.
Le donne si stancarono di portare vestiti riutilizzati e copiarono modelli dalle riviste femminili e si improvvisarono sarte.
Parigi, nonostante tutto, continuava ad essere la casa della moda ma anche a Firenze l'industria della moda italiana faceva sentire la sua voce. 
Si lancia nel mercato il New Look Dior caratterizzato da una giacchina corta aderente e stretta in vita abbinata ad un'ampia gonna a ruota lunga sino a metà polpaccio. Questo fu un marchio indelebile nella storia della moda, caratterizzando lo stile di personaggi come Grace Kelly che divenne simbolo di raffinatezza ed eleganza degli anni '50.



Un'altra figura di rilievo fu la già nota Coco Chanel, la quale a differenza di Dior proponeva uno stile di linee pulite, una rivisitazione del tailleur anni '20.

Gli anni '60 sono un periodo di grande rivoluzione dei costumi in tutto il mondo occidentale. Le giovani generazioni rifiutano i modelli esistenti cercando di rompere con il passato.
Le nuove forme che vennero introdotte furono il movimento hippie, il movimento mod (modernista) e il fenomeno rockers.
Ma guardiamo da vicino questi tre stili nascenti negli anni '60.
L'hippie è un movimento culturale nato a San Francisco nel quartiere bohèmien di Height Ashbury, questo stile si contrappone con quello borghese ed è oltretutto essenziale: jeans, tuniche di cotone, gonne e pantaloni a vita bassa, sandali e capelli lunghi.


Rockers è il nome di un gruppo giovanile degli anni '50, associabile più ad uno stile di vita che ad una moda.
L'abbigliamento tipico prevede giubbotto di cuoio borchiato, jeans sdruciti e fazzoletto al collo.


Come reazione ai rockers, nascono i mods. Avendo come icone  Beatles, lo stile si caratterizza per la pettinatura a caschetto divisi al centro per entrambi i sessi; pantaloni a fantasia pied-de-poule a vita bassa, stivaletti con tacco o desert-boots Clarks, giacche in velluto, gilet laminati, camicie rosa e gonne lughe dal ginocchio, pochissimo trucco e niente tacco. 


La donna dovette giocarsi con un trucco molto marcato, capelli lunghi e cotonati, stivali sopra al ginocchio e calze a rete fino all'arrivo della rivoluzionaria minigonna tagliata appena al di sotto dell'inguine.
La minigonna diventò la protagonista assoluta di quel tempo. Il suo ingresso fu dato dalla stilista Mary Quant.
Al posto delle calze e reggicalze, subentrano i collant colorati , mentre la biancheria intima si riduce di più al minimo.
La donna proposta sulle passerelle era la classica ragazza dalle caratteristiche adolescenziali : la famosa Twiggy, ragazza pelle e ossa.

I motivi fantasia che si ritrovarono sui mini-abiti, furono dati dall'influenza della pop-art. Furono utilizzati anche nuovi materiali come il vinile lucente, con effetto bagnato e tessuti acrilici e poliesteri di facile manutenzione. Il colore tornò finalmente ad esplodere!


Figlia della psichedelica e ribelle anni '60, la moda anni '70 si caratterizza per alcuni cambiamenti importanti della società che vede la donna ancora più emancipata e e indipendente.
I colori pop, motivi geometrici e delicati fiorellini sono i più gettonati. Gli indumenti glamour sono senza dubbio il famosissimo pantalone a zampa d'elefante, abbinati a giacche e maglie strette e corte, minigonne in pelle per mettere in mostra le gambe ma non dimentichiamo le giacche di pelle stile biker. 



Non mancano gli accessori cult di questi anni che seguono le stesse linee geometriche delle fantasie degli abiti, borse ampie e in tela o in cuoio con frange. Le scarpe, invece, erano zeppe altissime o stivali che raggiungono le ginocchia, non dimentichiamoci delle colorate fasce per capelli!



Madonna, regina del pop e madre dello stile che ha rivoluzionato gli anni '80, dettatrice di stile che attraversò ragazzi e ragazze del tempo. 
Lo stile di Madonna era trasandato e da strada e non si poteva resistere alle calze bucare, alle fasce sui capelli cotonati, pizzi, merletti e accessori di ogni tipo.
Le maglie extralarge che cadevano su quelli che erano i fuseaux, presentavano fantasie che spaziavano dal pois, ai disegni del tetris. Queste, dunque, non erano molto diverse dalle maglie che possiamo trovare in commercio ancora oggi ma ciò che le rendeva uniche erano le spalline: giacche, cappotti, camicie incorporavano grandi e voluminose spalline.
Le ragazze si divertivano a sfoggiare stili diversi ed eccentrici con colori brillanti, tutto questo incoraggiato dalla scomparsa di codici severi sull'abbigliamento da seguire a scuola. 
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E con questo concludiamo il nostro tuffo nel guardaroba del passato con la consapevolezza che la storia e la società ci hanno regalato e regaleranno ancora tante novità stilistiche da rendere nostre ed inimitabili! 

lunedì 10 marzo 2014

Benvenuti!

colori pastello, la macchina da scrivere del nonno, la gonna lunga della nonna da ragazza, le foto di famiglia ingiallite fanno parte di un racconto di storia che adesso chiamiamo "d'epoca" o più comunemente vintage.
Il vintage quindi si racconta da sé facendo un passo indietro, dagli anni '50 ed '80 dove nuove tecnologie,  nuovi stili di moda, il rock'n'roll con Elvis Presley facevano capolino.
Un tempo dove la semplicità e la raffinatezza facevano da padrone.
Fare in modo che la donna sia altrettanto raffinata e  femminile ma con la forza e la risolutezza dei nostri giorni è quasi l'obiettivo che pongo a me stessa.
Ed è per questo che voglio condividere con voi la mia passione per quell'epoca mai vissuta ma che molti, come me, portano nel cuore.